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Thursday, May 15, 2008

Il terzo genitore

E se il patrigno diventasse un PAPÀ BIS ?

Fa discutere una proposta francese sui diritti dei nuovi compagni di mamma e papà

"Ormai un bimbo su tre ha madre e padre divisi, ma estendere i doveri di paternità ai fidanzati mariti delle donne separate (e viceversa) alimenterebbe le tensioni", dicono gli esperti. Spiega la divorziata Nancy Brilli: "Niente legge, serve il buon senso"

di Mauro Suttora

Roma, 30 aprile 2008

Aiuto, un' altra legge. Non bastavano le polemiche sull' affido condiviso. Ora dalla Francia arriva la balzana idea di permettere allo Stato di intrufolarsi nelle nostre faccende private anche per quanto riguarda la figura del cosiddetto "terzo genitore". Che sarebbero poi gli antichi "patrigni" o "matrigne": personaggi detestabili in certi libri o film, ma inevitabili quando il coniuge di un matrimonio si porta appresso i figli di un legame precedente.

Statisticamente, i figli di genitori divorziati e risposati sono ormai quasi un terzo del totale. Una questione che riguarda tutti, quindi, o per esperienza personale o per le vicende di parenti stretti e amici.Ma cosa prevede, in concreto, la legge sul "terzo genitore" ? Il suo diritto a entrare in scena in casi particolari, come andare a parlare con maestri e insegnanti, accompagnare il minore a una visita medica, poter fargli fare la carta d' identità o un altro documento, portarlo in vacanza all' estero.

"Tutti problemi che si possono risolvere col buonsenso", dice a Oggi Nancy Brilli, madre di Francesco, 7 anni, frutto del suo secondo matrimonio con Luca Manfredi. Ora l' attrice convive con il chirurgo plastico Roy De Vita. "Non c' è bisogno di una nuova legge per fare l' unica cosa che i genitori separati e quelli acquisiti devono fare: mettersi nei panni dei figli, e capire che cosa li fa stare bene e cosa male".

Precisiamo subito che nelle situazioni di conflittualità fra ex lo "statuto del terzo genitore", secondo il progetto in salsa francese, non verrebbe applicato: è necessario infatti il consenso di tutte le parti in causa. "Purtroppo, però", constata Nancy Brilli, "quando i rapporti personali sono deteriorati sorgono questioni di principio di ogni tipo, con avvocati e litigi. In questi casi ottenere il consenso dell' ex è impossibile. Poi però, una volta appianati i problemi di gelosia e, diciamolo, soprattutto quelli di soldi, tutto il resto si risolve".
Anche questioni pratiche come le visite mediche ? "Ma accompagnare il bimbo dal medico non è un diritto: è un dovere di tutti i genitori, naturali o acquisiti ! Vogliamo litigare anche su questo ? Mi pare il minimo della vita", si infervora Nancy Brilli.

E invece non è tutto così semplice. Almeno per i burocrati francesi, che sembrano così ansiosi di regolamentare ogni aspetto anche minimo della nostra vita. Forse non è un caso che questa "mania normativa" si scateni proprio ora che al potere a Parigi è arrivato un presidente, Nicolas Sarkozy, la cui ex moglie Cécilia ha allevato i suoi due figli precedenti. Da un' esperienza personale, quindi, si vorrebbe arrivare a una legge valida per tutti. La scusa ufficiale è sempre la stessa: "Tutelare i diritti". Ma quali ? E di chi ?

Le famiglie allargate come quella dipinta nel serial tv I Cesaroni ci dimostrano che i problemi e le parti in causa sono innumerevoli. I padri separati e divorziati, per esempio. Che già protestano: "Concedere ulteriori diritti d' intervento ai nuovi compagni delle nostre ex ? Ma neanche per sogno", tuonano le loro associazioni, sia in Francia sia in Italia. "Noi siamo già distrutti economicamente dagli assegni di mantenimento a figli ed ex moglie, spesso ricattati da quest' ultima che ci concede i diritti di visita solo in cambio di soldi, soldi che poi vanno a mantenere in parte e certe volte perfino totalmente il suo nuovo compagno, e ora dovremmo permettergli di sostituirsi a noi anche in compiti essenziali come il rapporto con gli insegnanti e con i medici dei nostri figli ? O consentirgli di scorrazzare da solo con loro in vacanza all' estero?"

"Be' , forse in alcuni casi estremi una legge potrebbe tutelare i diritti di alcuni genitori", ci dice Simona Izzo, moglie di Ricky Tognazzi, madre di Francesco Venditti e "terza genitrice" di Sara, la figlia avuta da Ricky con la moglie precedente. "Per esempio, se un giorno la mia storia d' amore con Ricky dovesse finire, vorrei comunque poter continuare a telefonare a Sara ovunque lei sia, così come ho fatto per vent' anni...".

Ma è evidente che qui sono in gioco i diritti (e soprattutto i sentimenti) dei minori. Nel caso di un genitore biologico che vive in un' altra città, se non addirittura all' estero o in un altro continente, va da sé che gli spazi del genitore "sociale" (questa è la definizione politicamente corretta di "patrigno" oggi in Francia) aumentano.
Ancora una volta, però, tutto dipende dai rapporti fra gli ex. Se sono buoni, basterà una procura privata per permettere al nuovo marito di intervenire con insegnanti o medici, soprattutto in caso di emergenza o impossibilità della madre.
Viceversa, se i rapporti fra ex sono burrascosi, non ci sarà legge o statuto che tenga: qualsiasi intromissione del nuovo genitore verrà vista come un' invasione indebita, e anzi verrà addebitata andando a ingrossare i faldoni degli avvocati. Insomma, inutile aggrapparsi alle "praticità" della vita per far risolvere alle leggi problemi che non sappiamo dipanare fra noi.


"Di figura paterna ce n' è una sola"
La psicologa Oliverio Ferraris spiega il "no" al "terzo genitore"

"Oggi si va sempre di più verso l' affido condiviso, per responsabilizzare il genitore biologico. Quindi ampliare per legge gli spazi del "terzo genitore" rischia di aumentare i problemi, invece di risolverli". Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia all' università di Roma, è autrice del libro Il terzo genitore (Cortina, 1997). E commenta così con Oggi il progetto di una nuova legge sul tema: "Spesso i genitori biologici si attaccano molto ad aspetti concreti della vita dei figli con i quali non possono più convivere, comei rapporti con i loro insegnanti o medici, proprio per avere l' impressione di svolgere un proprio ruolo. Difficile, quindi, che ci rinuncino spontaneamente".

E qual è invece il ruolo del "terzo genitore" ? Come può trovare un' identità questa nuova figura familiare, senza usurpare quella del genitore separato ? È possibile superare i conflitti, le gelosie, le reciproche diffidenze ? "Non esistono regole universali, ma solo errori che si possono evitare", risponde la professoressa Oliverio Ferraris.

Mauro Suttora