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Wednesday, May 25, 2011

Parla Walter Sisti

INTERVISTA ALL'EX DIRIGENTE DELL'EXTRASINISTRA CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE RAPITO DAGLI AUTONOMI

Volevano coprirlo di catrame e impiumarlo, come nel Far West

di Mauro Suttora

Oggi, 14 maggio 2011

Volevano incatramarlo e impiumarlo, come nel Far West. Perciò gli autonomi del centro sociale milanese di via Decembrio nel 1977 avevano progettato di sequestrare William Sisti, (foto sopra, con Mario Capanna nel ’73) oggi 59enne, allora dirigente del Movimento lavoratori per il socialismo. Che oggi ricorda così quell’episodio: «Il vicequestore Lucchese mi convocò in questura e mi disse che erano state arrestate due persone dell’area dell’autonomia armata, vicini al gruppo terroristico Prima linea. Avevano rubato un furgone con cui volevano rapirmi per farmi un processo politico».

E lei si impaurì?

«Caddi dalle nuvole. Alla sera quando tornavo a casa mi guardavo dietro per controllare se qualcuno mi seguiva. Ma anche nel clima di quegli anni sembrava una cosa strana. Probabilmente c’era stata una soffiata».

Estremisti di sinistra che volevano colpire non un fascista, ma un dirigente della sinistra extraparlamentare.

«Il nostro movimento era assolutamente contrario alla lotta armata. Le pistole nei cortei erano vietate. Invece dal gruppo di Potere operaio erano nati gli autonomi, che teorizzavano lo scontro armato e l’“attacco al cuore dello stato”. Come sempre, a sinistra si passava la maggior parte del tempo a litigare al proprio interno».

Seppe il nome di Pisapia?

«Assolutamente no. E non seguii il processo negli anni Ottanta, perché non ero parte lesa. Avevo lasciato la politica per il mio attuale lavoro di immobiliarista, dopo un periodo nel Psi nel quale Martelli aveva invitato molti di noi ex sessantottini».

Che effetto le fa rievocare quei tempi, dopo 35 anni?

«Se la Moratti vuole dimostrare che Pisapia non ha origini liberaldemocratiche,
non c’era bisogno di scomodare la contestazione studentesca. Alla quale partecipò buona parte dell’attuale classe dirigente italiana: politici, finanzieri, avvocati, medici, scienziati...»

Compreso lo stimato architetto Stefano Boeri, oggi leader Pd.

«Che era mio compagno nel movimento studentesco. Siamo ancora amici. Il nostro leader era Mario Capanna, ma con noi c’erano anche Gino Strada, Nando dalla Chiesa, Ferruccio de Bortoli, Dario Di Vico, Michele Cucuzza, Sergio Cusani, e tantissimi altri. Oggi sono tutti ottimi professionisti. In Germania l’ex sessantottino e adesso verde Joschka Fischer potrebbe addirittura diventare cancelliere dopo Angela Merkel».

Mauro Suttora

Wednesday, February 18, 2009

Chantal Sciuto

Lady Frattini lasciata dal ministro degli Esteri

Oggi, 11 febbraio 2009

di Mauro Suttora

Che sfortuna essere nata il 4 novembre. Aveva organizzato da mesi la propria festa di compleanno, Chantal Sciuto. La sera più importante della sua vita: perché compiva 40 anni, cifra tonda, e perché da sei mesi era la fidanzata (prima segreta, poi ufficiale con tanto di comunicato a mezzo stampa) del ministro degli Esteri Franco Frattini. Peccato non si fosse accorta che era anche la data delle elezioni presidenziali Usa, avvenimento storico per la probabile vittoria di Barack Obama.

Così quella sera il capo della diplomazia italiana, invece di presenziare a uno dei party d’alto livello programmati a Roma, o di prepararsi a commentare l’evento in uno studio tv, ha dovuto partecipare alla festa della bella dermatologa. Lei, come da copione, gli ha presentato i genitori arrivati apposta dalla Sicilia. Lui, dopo averle regalato un anello, si è persino fatto fotografare per un giornale a cui lei aveva assicurato l’esclusiva e gli è toccato sorridere a molti amici di lei, tra cui personaggi della «Roma godona» fra spettacolo e tv, come attricette e tronisti, gente lontanissima dall’aplomb della diplomazia. Ma è riuscito a eclissarsi quasi subito, prima di mezzanotte.

«Lo soffocava», sibila un ambasciatore che lavora nel bianco palazzo della Farnesina, già lambito dagli scandali rosa tre anni fa per gli appuntamenti galanti di Salvo Sottile, addetto stampa dell’allora ministro Gianfranco Fini.

In effetti, i caratteri di Chantal (soprannominata Chantal n°5 dagli amici) e dell’algido Franco sono agli antipodi. Ma in amore gli opposti si attraggono, e Frattini sembrava aver perso la testa per la dottoressa dei vip. Tanto da portarla con sé all’austero convegno Ambrosetti di Cernobbio, al vertice Ue di Avignone, e perfino all’Assemblea generale dell’Onu a New York.

Il modello della Sciuto era Carla Bruni Sarkozy. Dimenticando però che l’ex top model, prima di conquistare il presidente francese, esibiva già un carniere pieno di conquiste importanti: da Donald Trump a Mick Jagger, da Eric Clapton al genero filosofo di Bernard-Henri Lévy.

Chantal invece, Venere in miniatura dagli occhioni smeraldo, movenze da gatta e vocina sexy, prima di Frattini vantava un fidanzamento con Paolo Calissano, l’attore finito nei guai per cocaina e la morte di una ragazza nella sua casa di Genova, e amicizie con il conduttore Michele Cucuzza e gli attori Enrico Mutti e Antonio Cupo. I suoi amori però non arrivano mai all’happy end. Avrà un caratterino difficile? Cucuzza ha sempre smentito il flirt ed è rimasto in buoni rapporti con lei.

Con Calissano invece fu gelo totale, anche perché Chantal confessò (con quella sincerità disarmante che l’ha portata ad annunciare via comunicato stampa il fidanzamento con Frattini) di essere rimasta incinta di lui, ma di avere abortito spontaneamente. Calissano motivò la propria discesa nella droga anche per quell’episodio. Poi però l’attore ha precisato: «Chantal è fantastica, una persona speciale. Una delle donne più solari, dinamiche e intelligenti che abbia mai conosciuto. Forse non avevo capito la fortuna che mi era capitata».

Neanche Frattini l’ha capita, e l’ha scaricata da un giorno all’altro («Senza preavviso, fino a una settimana prima tutto sembrava filare per il meglio», dicono gli amici di lei) e, si dice, con un sms. Frattini ha addirittura scomodato l’ufficio stampa del ministero per smentire, ma una conoscente sussurra: «Sms? No, molto peggio».

Oddio, e che c’è di peggio di un messaggino per dire addio? In che modo è stata tradita l’eleganza dei modi che anche gli avversari politici riconoscono a Frattini? Nessuno sembra saperlo con certezza, anche perché Chantal, distrutta, per la prima volta in vita sua si è rifugiata nel silenzio. Ha lavorato un po’ al Villa Borghese Institute, la clinica della bellezza dei proprietari delle acque Rocchetta e Uliveto dove esercita come dermatologa. Poi è scomparsa qualche giorno.

Niente più aperitivi in piazza San Lorenzo in Lucina con l’amico Sandro Rubini, arrampicata sulle sue scarpe preferite (Caovilla tacco 12). Niente più vita sociale instancabile, dai 40 anni dell’amica del cuore Ramona Badescu alle prime con Nancy Dell’Olio (ex dell’allenatore Eriksson), fino alle feste dello sceicco arabo Rashid Al Habtoor (ex di Manuela Arcuri e Naomi Campbell).

DOMINATRICE SADOMASO

In questi giorni nel generone romano non si parla d’altro. Alcuni dicono che Chantal non andasse d’accordo con la figlia diciottenne di Frattini: il padre aveva cercato di farle diventare amiche, le portava a pranzo insieme la domenica. Altri parlano di presa coscienza di una insuperabile incompatibilità di carattere.

Forse la verità è da ricercare nella smania di apparire di Chantal. Dava interviste corredate da foto da dominatrice sadomaso con frustino da cavallerizza in pugno, si faceva paparazzare assieme a lui con perizoma in bella vista, andava in Tv a farsi pubblicità («Conflitto d’interessi», ha tuonato il deputato del Pd Roberto Giachetti). Forse un po’ troppo per l’austero Frattini, soprannominato «frigorifero».
Mauro Suttora