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Wednesday, August 05, 2015

intervista a Boncinelli

LE DUE GIOVANI FOGGIANE SCAMBIATE IN CULLA: PARLA IL MASSIMO GENETISTA ITALIANO

di Mauro Suttora

Oggi, 27 luglio 2015

La nostra personalità è determinata dal Dna o dalla vita? Il caso delle due ragazze foggiane scambiate in culla 26 anni fa può illuminare l’eterno dibattito fra innatisti e empiristi? 
Insomma, alla nascita quel che noi saremo è già deciso dai geni, o siamo una tabula rasa che verrà plasmata dall’educazione e dall’esperienza?

«Sicuramente agli studiosi piacerebbe indagare sulla loro vicenda», risponde a Oggi Edoardo Boncinelli, massimo genetista italiano, «anche se per approdare a risultati scientifici un caso solo non fa testo».

Una ragazza è piombata in un ambiente sfortunato, tanto che poi è stata adottata da un’altra famiglia, mentre la seconda ha avuto una vita agiata, ma non priva di difficoltà psicologiche.
«Naturalmente oggi è difficile ricostruire la vita delle due ragazze, quanto ora siano simili a quel che erano da piccole, e come l’ambiente abbia influito sul loro carattere. Il problema è che la somma fra geni e vita non arriva mai a cento».

Cioè?
«Non osa dirlo nessuno, ma da trent’anni sappiamo che Dna e ambiente contano ciascuno al massimo un 33 per cento».

E il resto?
«Il terzo fattore si chiama caso. Fortuna. Nulla spiega il genio di Michelangelo o Leonardo: né i genitori, né l’educazione ricevuta».

Quindi anche il destino delle due ragazze era imponderabile? Se così fosse, non avrebbero diritto a risarcimenti.
«Le variabili sono infinite. La forza di volontà, per esempio, è temprata dalla vita. Il successo stimola il carattere, fino al punto di cambiare la capacità di realizzazione del soggetto».

Pensavamo il contrario: che siano le difficoltà, e non la bambagia, a creare personalità forti.
«E invece certi apatici al primo successo partono in quarta. L’appetito vien mangiando».

Comunque, dicono gli scienziati, gli scambi in culla sono rari. E pochissimi vengono scoperti. Quindi, gli studi sul conflitto natura/società riguardano casi più frequenti: Dna uguali cresciuti in ambienti diversi (fratellini separati alla nascita), o Dna diversi cresciuti nello stesso ambiente (figli adottati o illegittimi). E, da qualche anno, quell’immensa miniera statistica che sono le fecondazioni artificiali. Sempre che i donatori di seme abbiano fornito informazioni, e che ai figli venga rivelato il genitore biologico.
Mauro Suttora