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Thursday, March 14, 2013

Lo tsunami dell'Italia vera


Chi sono e cosa vogliono i parlamentari del movimento 5 stelle


Reddito medio di 20 mila euro, tanti giovani, pochi professionisti e nessun commerciante. Ecco i grillini che promettono di dar voce al paese reale

Oggi, 6 marzo 2012

di Mauro Suttora

Duecentoquarantamila euro. Tutti si chiedono i motivi del successo di Beppe Grillo. La risposta è semplice, e sta in questa cifra. Sono i soldi del «Fondo per il microcredito» in cui i 15  deputati regionali siciliani 5 stelle eletti lo scorso ottobre versano il 70 per cento delle proprie indennità. Loro trattengono solo 2.500 euro netti al mese (ne ricevono 10 mila). Il fondo cresce di 100 mila euro al mese. I deputati non entrano nella gestione, per evitare sospetti di favoritismo. Secondo la Cna (Confederazione nazionale artigiani), il fondo sosterrà 500 nuove iniziative economiche ogni anno.

«Pratica ciò che predichi»: l’insegnamento del catechismo è seguito alla lettera dal Movimento 5 Stelle (M5S). Che, contemporaneamente, taglia i costi della politica e finanzia la crescita. Anche i 163 parlamentari incasseranno soltanto 2.500 euro mensili. E rifiutano i 42 milioni di finanziamento pubblico, che invece gli altri partiti divorano per un totale di 159 milioni.
Non sarà un grande sacrificio, per gli eletti grillini. I quali guadagnano in media 20 mila euro lordi l’anno: «Quel che i politici degli altri partiti incassano in un solo mese». Loro invece sono gli unici rappresentativi del reddito medio italiano: 1.500 netti al mese. Ci sono una ventina di medici, ingegneri e avvocati ad alzare la media. Nessun commerciante. E poi una marea di studenti, casalinghe, precari, disoccupati, sottoccupati. Insomma, l’Italia: quella vera.
I neoparlamentari si sono conosciuti lunedì 4 marzo, a Roma. Pochi si erano mai incontrati fra loro. E stanno emergendo alcune personalità interessanti.

la valanga siciliana
I siciliani, per esempio. Hanno ottenuto una delle percentuali più alte d’Italia (33 per cento, di gran lunga il primo partito), ed è stata eletta Azzurra Cancelleri, 28 anni, laureanda in Scienze statistiche e sorella di Giancarlo, capogruppo in Regione. Una parentela che ha suscitato qualche perplessità, ma Giancarlo ha subito precisato: «Mia sorella era nel movimento prima di me». Ed è passata alle primarie.
Un’altra eletta non di primo pelo è Federica Daga, 37 anni: consulente informatica a Torino, nel 2010 si licenzia per darsi alla politica a tempo pieno.  Si trasferisce a Roma e lavora nel comitato per il referendum sull’acqua pubblica, vinto nel 2011. Se c’è una deputata con l’esperienza del funzionario politico (figura aborrita dai grillini), questa è Federica.
Politico a tempo pieno è anche Marco Scibona: 45 anni, maturità scientifica, è lui il «No Tav» professionista preso di mira da Silvio Berlusconi per dimostrare che il M5S pencola non solo a sinistra, ma addirittura verso l’area dei centri sociali. Scibona lavora da tre anni al gruppo M5S del Piemonte, coordinando gli oppositori del Treno ad alta velocità in Val Susa.
A Napoli regna Roberto Fico («di nome e di fatto», scherzano le grilline), laureato in Scienze delle comunicazioni. Candidato non eletto alle Comunali e alle Regionali in Campania negli anni scorsi, finalmente ce l’ha fatta. E ha avuto anche il buon gusto di non far candidare la fidanzata fotografa Yvonne.

La carica dei parenti
È invece inciampata in “parentopoli” Ivana Simeoni, infermiera caposala di Latina che a 62 anni è la decana dei senatori M5S. Assieme a lei, infatti, entra in Parlamento il figlio 39enne Cristian Iannuzzi, tecnico elettronico. Ma non è colpa loro: in molte zone d’Italia i candidati erano pochi perché poteva presentarsi solo chi aveva già corso per le Comunali. E per riempire le liste si è dovuti ricorrere a parenti e amici. È successo anche in Lombardia, dove due senatrici sono mogli di consiglieri comunali.
Sempre in Lazio, dalla più anziana alla più giovane: Marta Grande, 25 anni, ormai famosa perché per età batte tutti alla Camera. Laurea in Alabama, ora ne sta prendendo una anche in Italia. Novizia del M5S: attivista solo da pochi mesi per le comunali nella sua città, Civitavecchia (Roma), in precedenza di era data da fare con Greenpeace.
È una veterana invece Carla Ruocco, napoletana laureata in Economia, funzionaria all’Agenzia delle entrate a Roma: sarà lei la fiscalista del movimento, assieme alla torinese Laura Castelli. Un compito difficile, viste certe uscite di Grillo: «Chiudere Equitalia!».
Da altre regioni, invece, calano a Roma illustri sconosciuti. Come Donatella Agostinelli, avvocatessa di Apiro (Macerata), single, 110 e lode in Legge, con una tesi in criminologia dal titolo Il plagio sulla comunicazione e manipolazione delle coscienze nella società moderna: argomento caro a Gianroberto Casaleggio, il “guru” di Grillo.

Migliorare la società? no, cambiarla
Carlo Martelli di Novara è un genio. Laureato in Matematica (pure lui 110 e lode), dottore di ricerca, master in Australia, studi alla Normale di Pisa, docente universitario a Milano Bicocca. «Attenzione», avverte, «il nostro obiettivo non è “far funzionare la società che c’è”: questo lo fanno i conservatori. E neppure migliorarla: quello lo fanno i progressisti. Noi la società vogliamo cambiarla. Costruirne una in cui il 99 per cento dei cittadini non sia schiavo del profitto dell’1 per cento rimanente».
Una curiosità, infine: Giulia Grillo, medico di San Gregorio (Catania), omonima ma non parente del leader.
 Mauro Suttora