Wednesday, April 06, 2011

Santanchè 2: il finto master

ALTRO CHE «POSTUNIVERSITARIO»: PER IL CORSO FREQUENTATO DALLA SANTANCHÈ ALLA BOCCONI BASTAVA LA LICENZA MEDIA. E DURAVA 24 GIORNI DI LEZIONE, NON UN ANNO.
«NON PRENDIAMOCI IN GIRO», DICE IL DIRETTORE DEI MASTER BOCCONI PER 12 ANNI, «PUO' MILLANTARE QUEL CHE VUOLE, MA OFFENDE CHI IL MASTER L'HA CONSEGUITO DAVVERO, CON TANTI SACRIFICI»

di Mauro Suttora e Lorenzo Franculli

Oggi, 30 marzo 2011

Altro che master. Quello conseguito da Daniela Santanchè alla Bocconi nel 1993 non era neppure un corso post-universitario: era aperto anche ai non laureati. E non è durato un anno, come sostiene la sottosegretaria: i giorni di lezione in aula furono appena 24. Tre ogni mese, per otto mesi.

La settimana scorsa Oggi ha svelato una bugia che appare sul sito ufficiale del governo italiano: nella prima riga del proprio curriculum la Santanchè afferma di avere conseguito un master alla Sda (Scuola di direzione aziendale) Bocconi. La stessa università milanese ci aveva confermato che la sottosegretaria non l’ha mai ottenuto.

Niente diploma sul sito

C’era quindi poco da smentire. Anche perchè avevamo scritto che la signora aveva probabilmente «promosso» a master qualcuno dei tanti altri corsi della Bocconi da lei frequentato.

Ma la Santanchè, invece di rimediare togliendo dal sito governativo il riferimento al master inesistente, si è difesa attaccando: «Basta sapere un minimo di inglese, master vuol dire corso di specializzazione post laurea». Che equivale a confondere una Ferrari (il master Bocconi è considerato uno dei migliori d’Europa) con una utilitaria.

La sottosegretaria aveva anche promesso di pubblicare subito sul suo sito internet il proprio attestato di frequenza al corso. Stiamo ancora aspettando.

Mario Mazzoleni, 54 anni, ha diretto il Master in business administration (Mba) alla Bocconi per ben dodici anni, dal 1992 al 2004. Oggi insegna Management alle università di Brescia e Bologna. Ha dichiarato alla Zanzara, trasmissione di Giuseppe Cruciani su Radio24: «Non si può chiamare master un corso di poche decine di giorni come il progetto Gemini, quello frequentato dalla Santanchè. Un master è tutt’altra cosa. Ha bisogno di certificazioni. Su 500 domande di ammissione ne entravano 140, e di questi non tutti arrivavano fino in fondo».

Il professor Mazzoleni ribadisce a Oggi: «Trovo le affermazioni della Santanchè offensive verso tutti coloro che il master lo hanno davvero conseguito con tanti sacrifici. Un Mba è qualcosa di serio e molto difficile: otto ore al giorno per sedici mesi. E costa decine di migliaia di euro».

Come si può definire allora la qualifica ottenuta dalla Santanchè?

«Non prendiamoci in giro. Il progetto Gemini non era un master e nemmeno un corso di specializzazione; quest’ultimo infatti deve essere inserito ufficialmente nell’ambito del regolamento dell’università, ed è rivolto a persone come manager con criteri di selezione molto accurati. Il progetto Gemini invece era indirizzato a giovani imprenditori [l’allora trentenne Santanchè aveva fondato una sua società di pubbliche relazioni, ndr] che volevano imparare a gestire la propria azienda. Un’iniziativa seria, in cui si faceva formazione su contenuti aziendali. I partecipanti svolgevano progetti sul campo, normalmente nelle proprie aziende. Ma non c’erano esami da sostenere, e alla fine veniva rilasciato solo un attestato di partecipazione. Insomma, ottenere un master è tutt’altra questione. Non si possono confondere le due cose. Poi, uno può millantare quel che vuole. Tutti i miei “ex ragazzi” Mba sono infuriati. E poi la Santanchè si difende male. Bastava dire: “Scusate, mi sono sbagliata. Il mio non è un master ma un corso”. E tutto sarebbe finito lì».

Anche perché dal 1997 i master sono regolamentati dalla legge, e quindi non c’è più alcuna possibilità di equivoco.

Francesco Boccia, deputato Pd, insegna Economia aziendale all’università di Castellanza (Varese). Ha ottenuto il master Mba in Bocconi nel 1993-94, poi un PhD alla London School of Economics. «Per stile, non mi occupo degli affari degli altri», premette, «ma nella nostra posizione di uomini politici, e a maggior ragione per chi rappresenta il governo, serve trasparenza. L’Mba Bocconi è il master più antico in Italia, esiste da 40 anni con tutte le certificazioni internazionali e rientra nei ranking delle principali università del mondo. I master sono corsi di specializzazione post-graduate (post-laurea) che hanno un titolo specifico, riconosciuti da un sistema. Il mio master costava venti milioni di lire [quello della Santanchè sei milioni, ndr] per sedici mesi, con obbligo di superamento degli esami. Chi stava sotto la soglia di 2,9 su 5 veniva mandato via. La Santanchè non ha frequentato un master. Il suo era un serio corso di formazione, ma la Sda Bocconi ne organizza più di cento. Se poi lei pensa che un corso di perfezionamento sia un master, commette un errore di valutazione un po’ grossolano».

“Ha preferito apparire“

Pietro Mastranzo, ex deputato, consigliere comunale Pdl a Napoli, ha frequentato un corso di General management in sanità alla Bocconi, con esami selettivi. Lui però non ha scritto sul curriculum «master», bensì, correttamente, diploma. Ci dice: «In politica bisogna essere poco appariscenti. Bisogna fare, più che vantare un curriculum. La Santanchè forse ha preferito apparire… La Bocconi è un’università prestigiosa, ho ottenuto un diploma di cui vado fiero. Ma frequentare un suo corso non dà il permesso di dire che si ha un master».

Il solo mistero che rimane è perché l’ufficio stampa Bocconi, dopo l'esplosione del caso, abbia voluto «rettificare» le informazioni che esso stesso ci ha dato (senza peraltro rettificare nei contenuti neanche una virgola). Eppure i maggiori danneggiati sono proprio la Bocconi e il suo buon nome.

Lorenzo Franculli e Mauro Suttora

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