Saturday, November 30, 1985
Saturday, September 14, 1985
Leonardo, dai, vinci!
LEONARDO BRIGLIADORI, CAMPIONE MONDIALE DI VOLO A VELA
Lo zio della soubrette Eleonora, quando esce dall'ufficio, monta sull'aliante e colleziona trofei. Ma gli capitano anche buffe avventure: come quel giorno in cui fu scambiato per un Ufo...
di Mauro Suttora
Europeo, 14 settembre 1985
Il primo uomo che ha camminato sulla Luna, Neil Armstrong, è uno di loro. In Italia sono un migliaio, e ogni sabato e domenica si levano in volo dai 24 club sparsi per la penisola. Ottimi amici delle aquile, sorvolano crinali e planano su foreste, radure o distese di neve immacolate, silenziosi come uccelli.
Saturday, August 17, 1985
Brucia Africa, brucia
RAPPORTO DA UN CONTINENTE ALLA DERIVA
Brucia Africa, brucia
di Mauro Suttora e Pier Luigi Vercesi
Europeo, 17 agosto 1985
Il Sud Africa è in rivolta. In Uganda, dopo il golpe, si riaffaccia Idi Amin. Sahara spagnolo e Ogaden sono da dieci anni senza pace. E in quasi tutti gli altri Paesi fame, siccità, regimi dittatoriali, lotte tribali. Ecco i drammatici scenari delle aree più calde
Wednesday, April 10, 1985
Gesualdo Bufalino: "Per noi comisani la base non esiste"
"PER NOI COMISANI LA BASE NON ESISTE"
intervista allo scrittore Gesualdo Bufalino
di Mauro Suttora
Il Messaggero, 10 aprile 1985
"Per noi comisani la base non esiste. Anzi, può darsi che non esista davvero: nessuno, tranne gli americani, è mai entrato nel suo cuore intimo, dove sono custoditi i missili atomici. Gli operai e i militari italiani sono addetti a servizi secondari, non sanno niente. Quanto agli americani, chi li vede mai qui in paese? Vanno in giro a gruppi di tre o quattro, ogni tanto, tutti assieme..."
intervista allo scrittore Gesualdo Bufalino
di Mauro Suttora
Il Messaggero, 10 aprile 1985
"Per noi comisani la base non esiste. Anzi, può darsi che non esista davvero: nessuno, tranne gli americani, è mai entrato nel suo cuore intimo, dove sono custoditi i missili atomici. Gli operai e i militari italiani sono addetti a servizi secondari, non sanno niente. Quanto agli americani, chi li vede mai qui in paese? Vanno in giro a gruppi di tre o quattro, ogni tanto, tutti assieme..."
Gesualdo Bufalino, 64 anni, è il cittadino più illustre di Comiso. Professore, scrittore di successo ('Diceria dell'untore', 'Argo il cieco'), conosce ogni piega della vita cittadina.
"Comiso si trasformerà in miniera e bersaglio di terrore", scrisse allarmato nel 1981, quando il governo italiano annunciò di aver scelto Comiso per installare i 112 missili assegnatici dalla Nato.
In questi anni Bufalino ha descritto i pellegrinaggi dei pacifisti, l'arrivo dei soldati americani, le reazioni dei suoi 26mila concittadini. Ma adesso che i missili ci sono, lui paradossalmente mette in dubbio la realtà: "Per chi arriva a Comiso di sera, da Ragusa, la base si presenta come un grosso tumore arancione, tutto illuminato e isolato dal resto del territorio. Gli americani vogliono evitare qualsiasi frizione o incidente con la gente del luogo, e noi ricambiamo il loro disinteresse".
Ma lei è favorevole o contrario ai missili?
"Sono ferocemente nemico di qualsiasi tipo d'arma, dal coltello alla bomba atomica. Ma almeno il pericolo di una guerra nucleare ha garantito all'Europa un periodo di pace ininterrotta superato soltanto da quello goduto durante la Belle époque".
Tutto bene, allora?
"No, provo come tutti un estremo imbarazzo ideologico. Ho pensato anche al suggerimento di Carlo Cassola di fare un gesto di disarmo unilaterale per sbloccare l'impasse, poiché non credo che l'obiettivo dei russi sia di arrivare al Tago. Ma qui si sfuma nelle nuvole dell'utopia".
Come mai i comisani non hanno protestato concretamente? I pacifisti venivano soprattutto da fuori.
"Abbiamo una dose di scetticismo storico e di impermeabile saggezza: digeriamo qualsiasi novità. I pacifisti ci hanno offerto spettacoli pittoreschi e leggiadri, ma i comisani si sono limitati ad apprezzare la bellezza delle ragazze che arrivavanoda tutta Europa per protestare".
Intravvede una soluzione?
"Bisognerebbe nominare due poeti a capo delle due superpotenze".
Saturday, February 23, 1985
Indovina chi serve a cena
BON TON/ LA TROVATA DI UNA SIGNORA MILANESE
Indovina chi serve a cena
di Mauro Suttora
Europeo, 23 febbraio 1985
Nome: Lalla Jucker. Classe: buona borghesia lombarda. Hobby: cucinare per conto terzi. È già una cosa strana. Ma la vera sorpresa è sotto lo smoking impeccabile dei suoi giovani camerieri
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